La pillola del giorno dopo (Pgd) è un farmaco utilizzato come metodo di contraccezione post-coitale, ossia per la contraccezione di emergenza, entro le 72 ore (3 giorni) o 120 ore (5 giorni) successive a un rapporto sessuale. Sono disponibili diverse preparazioni: a base del progestinico levonorgestrel, una sostanza presente anche in molte pillole contraccettive, impiegata però in un dosaggio 10-15 volte maggiore rispetto al dosaggio giornaliero (1,5 mg) e a base di ulipristal acetato, un modulatore selettivo del recettore del progesterone. Entrambi i farmaci sono stati approvati sia negli Stati Uniti sia in Europa come farmaci SOP, ovvero senza obbligo di prescrizione o ricetta[1][2]. Tanto l'ulipristal acetato quanto il levonorgestrel agiscono bloccando l'ovulazione.[3] Secondo gli studi più recenti Levonorgestrel non ha effetti sull'impianto e non è quindi in alcun modo abortivo.[4][5][6] Sulla base di 9 studi condotti, l'OMS[7] precisa che la pillola del giorno dopo a base di levonorgestrel ha un'efficacia che oscilla tra il 52% e il 94%, mentre la pillola del giorno dopo a base di ulipristal acetato è efficace comunque al 98%.
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha chiarito sul proprio sito[8] che la pillola del giorno dopo non è in grado di impedire l'annidamento dell'ovulo fecondato nell'utero; per questo motivo la pillola è stata catalogata come anti-ovulatorio (impedisce il rilascio dell'ovulo dalle ovaie).[9]
La pillola del giorno dopo in quanto contraccettivo non va confusa con il mifepristone, il farmaco per l'interruzione volontaria della gravidanza noto come RU-486 da cui si differenzia per principi attivi, tempi di assunzione e meccanismi di azione.
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